mercoledì 24 febbraio 2010

EIACULAZIONE PRECOCE. DEFINIZIONE E TRATTAMENTO

L'eiaculazione precoce è una problematica che ha originato dibattiti riguardo ad una sua definizione scientificamente condivisa così come al suo trattamento. D'altronde il concetto di eiaculazione precoce come problema che limita l'espressione della sessualità maschile è relativamente recente e precedenti retaggi culturali consideravano la rapidità nel raggiungimento dell'orgasmo come indice di virilità e potenza sessuale. Un simile cambiamento è strettamente connesso all'affermarsi sociale del ruolo della donna come parte sessualmente attiva e ricettiva, dunque al crescere dell'attenzione verso il piacere e la soddisfazione femminile. 


Successivamente alla sua classificazione come disturbo sessuale la precocità eiaculatoria è stata variamente definita sulla base di diversi parametri come la durata del rapporto, il numero di spinte coitali, il raggiungimento dell'orgasmo della partner, la percezione soggettiva di controllo dell'eiaculazione, la soddisfazione della coppia.
Per quanto ognuno di questi fattori assuma certo la sua importanza nella fenomenologia dell'eiaculazione precoce, riteniamo che la carente percezione di controllo sui tempi da parte dell'uomo e l’influenza sulla soddisfazione della coppia debbano avere un ruolo centrale nel descrivere l'eiaculazione precoce come fenomeno disfunzionale.
Recentemente è stata proposta una definizione diagnostica dell'eiaculazione precoce derivante da dati statistici ed epidemiologici nella quale la variabile temporale è tornata ad essere centrale. Sulla base di tale teoria rientrerebbero nella diagnosi di eiaculazione precoce soltanto i casi in cui la durata dei rapporti sessuali è inferiore a 60 secondi dal momento della penetrazione. In tutti gli altri casi la rapidità sarebbe da ritenere una normale caratteristica fisiologica che varierebbe da uomo a uomo su base genetica.
È evidente come tale definizione risulti distante dalla realtà dei moltissimi uomini e coppie che nello studio del sessuologo esprimono il disagio derivante da situazioni di precocità che rimarrebbero nella teoria escluse da un'attenzione clinica.
Qualcuno ha avanzato l'ipotesi che l'utilizzo di simili parametri potrebbe essere strumentale a convalidare l'efficacia dei nuovi farmaci per l’eiaculazione precoce nei trial clinici in quanto consentirebbero il raggiungimento di una condizione di “teorica” normalità attraverso un prolungamento farmacologico del rapporto sessuale limitato a quei pochi secondi necessari a superare la durata prestabilita di un minuto.
La realtà è che la salute sessuale e la soddisfazione di coppia non si gioca davvero su una semplice questione di secondi  così come non possono essere avanzati dubbi circa l'associazione tra eiaculazione precoce e fattori psicologici quali l'ansia da prestazione e le caratteristiche delle prime esperienze sessuali della persona.
Elemento ancor più importante è che l'evidenza clinica suggerisce come in ogni momento della propria vita sia possibile sviluppare una efficace competenza nel controllare e modulare i tempi  dell'eiaculazione attraverso un lavoro terapeutico di tipo psicologico sessuologico. Quindi anche se fossero davvero coinvolti fattori genetici nella predisposizione individuale all'eiaculazione precoce, resterebbe in ogni caso la possibilità di modificare tale condizione attraverso un processo di apprendimento che coinvolga le componenti psicologiche, sensoriali e comportamentali del coinvolgimento sessuale.
La possibilità di tale intervento alla radice del problema rende controversa la diffusa scelta de trattamento farmacologico dell'eiaculazione precoce e degli spesso inefficaci tentativi di risoluzione chirurgica. Gli anestetici locali e i nuovi inibitori psicofarmacologici restano infatti delle soluzioni temporanee e palliative che rischiano di ostacolare la possibilità di un apprendimento attivo e risolutivo nella gestione della propria sessualità; considerato anche il possibile impatto degli effetti collaterali sul benessere psico-sessuale dell'uomo e della coppia il loro utilizzo dovrebbe essere circoscritto a quei casi in cui non vi è la concreta possibilità o motivazione del paziente verso un lavoro sessuologico e comunque dopo averlo adeguatamente informato della disponibilità ed efficacia di tale opzione terapeutica. La figura specialistica di riferimento per il trattamento psico-sessuologico dell'eiaculazione precoce è il sessuologo-psicoterapeuta o psicosessuologo.



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martedì 2 febbraio 2010

SALUTE PSICOSOMATICA E SESSUALE


Il recente sviluppo della disciplina denominata "psicologia della salute" ha visto l'affermarsi di un ottica non più di esclusivo intervento sulla patologia e sul disagio ma di prioritaria promozione della salute e del benessere. Alla base della nascita di questa disciplina c'è una rinnovata visione della salute umana non più ridotta all'assenza di malattia ma, secondo la ormai storica definizione dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, come uno stato di completo benessere fisico, psichico e sociale.
In quest'ottica il benessere o malessere dell'individuo risiede non solo nell'organismo biologico ma anche nella qualità delle sue relazioni con l'ambiente sociale e nella capacità di affrontare e risolvere i problemi in maniera soddisfacente e flessibile all'interno del proprio contesto.
Nel 1986 l'OMS definiva la "promozione della salute" come: "il processo che mette in grado le persone di aumentare il controllo sulla propria salute e di migliorarla. Per raggiungere uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, un individuo o un gruppo deve essere capace di identificare e realizzare le proprie aspirazioni, di soddisfare i bisogni, di cambiare l'ambiente circostante o di farvi fronte".
Il progressivo riconoscimento dell'influenza degli aspetti psicologici e comportamentali sulla salute e la malattia è andato di pari passo con i mutamenti nella visione del rapporto mente-corpo nelle scienze mediche e umane che ha visto il superamento della cartesiana concezione dualistica. La mente ed il corpo non sono più considerate due entità separate, ma dimensioni dinamiche e integrate della persona, entrambe coinvolte nelle variazioni di salute e malattia. Nel nuovo approccio l'attenzione non è più focalizzata sulla malattia ma orientata verso la salute positiva e il suo continuo miglioramento.
Nel più ampio panorama della promozione della salute si collocano i numerosi tentativi a livello mondiale di sviluppare strategie sanitarie per promuovere la salute sessuale. Tra i principali ambiti di intervento vi sono la costruzione di un clima più adatto alle discussioni sulla sessualità, la diffusione di una corretta informazione e l'educazione alla sessualità, la conduzione di strategie di prevenzione che comprendano interventi a livello territoriale, il facilitare l'accesso alla cura per problematiche sessuali, l'incremento della ricerca sulla sessualità umana e la valutazione di programmi costruiti per la promozione della salute sessuale.
Come afferma l'OMS la "sessualità" rappresenta un aspetto centrale dell'esistenza umana nell'arco della vita e racchiude il sesso, l'identità e i ruoli di genere, l'orientamento sessuale, l'erotismo, il piacere, l'intimità e la riproduzione. La sessualità è vissuta ed espressa nei pensieri, nelle fantasie, nei desideri, nelle credenze, nelle attitudini, nei valori, nei comportamenti, nelle pratiche, nei ruoli, nelle relazioni. Mentre la sessualità può includere tutte queste dimensioni, non tutte sono sempre esperite o espresse. La sessualità è influenzata dall'interazione di fattori biologici, psicologici, sociali, economici, politici, culturali, etici, legali, storici, religiosi e spirituali.
Il termine "salute sessuale" sta quindi ad indicare non solo l'evitamento delle malattie sessualmente trasmissibili e delle gravidanze indesiderate, ma in generale il raggiungimento di un benessere fisico ed emotivo nell'ambito della sessualità. L'Organizzazione Mondiale della Sanità definisce la salute sessuale come: "uno stato di benessere fisico, emotivo, mentale e sociale legato alla sessualità; non riducibile all'assenza di malattia, disfunzione o infermità. La salute sessuale richiede un approccio positivo e rispettoso alla sessualità e alle relazioni sessuali, così come la possibilità di avere esperienze sessuali piacevoli e sicure, libere da coercizioni, discriminazioni e violenza. Perché la salute sessuale venga raggiunta e mantenuta, i diritti sessuali di tutte le persone devono essere rispettati, protetti e soddisfatti". (World Health Organization. Sexual Health: Working Definitions; 2003).
L'attività sessuale rappresenta un campo di indagine in cui è maggiormente evidente l'interdipendenza tra il corpo e la mente. Numerosi studi hanno dimostrato che un'attività sessuale regolare ha effetti positivi sulla salute fisica (ad esempio il potenziamento del sistema immunitario, la riduzione del rischio cardiovascolare) e mentale (benessere soggettivo, alleviamento degli stati di ansia ecc.). Potremmo dire che la salute sessuale descrive l'effetto che la salute può avere sulla sessualità e la sessualità sulla salute.




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